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10 05 2013 | Rimini | Asl unica, Lombardi: C’è pericolo di prevaricazioni, ma il Pd non ci giochi su

Venerdì, 10 Maggio 2013

rossoRimini | Asl unica, Lombardi: C’è pericolo di prevaricazioni, ma il Pd non ci giochi su

 

“Vitali m’informi sulle reali o possibili prevaricazioni di Lusenti”. Si parla di Asl unica e in campo scende anche il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi. Sollecitato dai titoli dei quotidiani locali. Negli ultimi giorni infatti il dibattito attorno all’unificazione delle Asl romagnole si è riacceso. A lanciare l’allarme sul rischio della chiusura di alcuni reparti riminesi, si fa riferimento in particolare a oncologia e chirurgia, è stato il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, spalleggiato nei giorni successivi dall’ex sindaco Alberto Ravaioli e dal presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi, che ha lamentato sui quotidiani questa mattina anche una scarsa trasparenza da parte di Bologna, dove tutte le decisioni sarebbero partorite senza condivisione con i territori.

 
“Faccio mie le preoccupazioni del presidente Vitali, dell'ex sindaco Ravaioli e del Presidente dell'Ordine dei medici dottor Grossi in merito ai pericoli nascosti dietro l'istituzione della Asl unica di Romagna anche perché, devo ammettere, arrivano ben dopo quelle dei consiglieri comunali e provinciali del Pdl che già da tempo mi avevano sollecitato a chiedere all'assessore Lusenti quali fossero le reali intenzioni della Regione in merito”, spiega Lombardi secondo cui “le preoccupazioni sono fondate ed i pericoli evocati ci sono tutti”.

 
“Devo però ricordare – aggiunge Lombardi – che proprio l'assessore Lusenti sia in via formale che informale mi ha sempre rassicurato sul fatto che la Regione non avrebbe esercitato nessuna imposizione, limitandosi ad accogliere eventuali istanze provenienti dal territorio in merito alla costituzione di una unica Asl romagnola. Del resto il fatto che nel resto della Regione non si parli in nessun caso di unificazioni di Asl, dimostra che la risposta di Lusenti era credibile”.


Detto questo, Lombardi pensa di dover fare alcune precisazioni “visto che i protagonisti della vicenda si allarmano perché l'unificazione sembra viaggiare spedita”. “I conti non mi tornano”, dice il consigliere. “O l'assessore Lusenti mi ha mentito quando ha detto che avrebbe accolto solo soluzioni condivise e provenienti dal territorio senza alcuna forzatura regionale, oppure i nostri amministratori locali giocano in maniera maldestra su due tavoli. A Bologna non hanno la volontà o la forza di contrastare il progetto o di indirizzarlo in maniera che non penalizzi Rimini poi, tornati a casa, sulla stampa locale si scagliano contro la Regione matrigna”.


E’ ovvio che se dal presidente della Provincia non arriveranno le risposte chieste da Lombardi a supporto della difesa del territorio, “dovrei prendere atto che queste prevaricazioni non esistono oppure che per ragioni politiche tutte interne al Pd, queste sono accettate anche dagli amministratori riminesi, che però a questo punto per onestà intellettuale, non si devono lamentare a Rimini di ciò che accettano per spirito di partito a Bologna”.


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